Lui se ne va, ma ne ereditiamo il pensiero

Lui se ne va, ma ne ereditiamo il pensiero

Non dimentichiamo Antonio La Penna

Con la scomparsa di Antonio La Penna, il mondo accademico e culturale perde una delle sue colonne. Tuttavia, il lascito dei suoi insegnamenti, delle sue opere e del suo spirito critico continua a vivere

CAMPANIA Con la scomparsa di Antonio La Penna, all’età di 99 anni, il mondo della cultura e della letteratura latina perde una delle sue figure più emblematiche e rispettate.
Nato il 9 gennaio 1925 a Bisaccia, in provincia di Avellino, La Penna ha attraversato quasi un secolo di storia, incidendo profondamente nel panorama filologico e letterario con il suo acume critico e la sua immensa preparazione.
La formazione di La Penna iniziò nei banchi ginnasiali di Sant’Angelo dei Lombardi e proseguì brillantemente al liceo ‘Colletta’ di Avellino, per culminare alla Scuola Normale Superiore di Pisa.
Qui, sotto mentori del calibro di Cesare Giarratano e, soprattutto, Giorgio Pasquali, egli maturò quella sensibilità filologica e quella comprensione storica che caratterizzerebbero tutta la sua carriera.

GENERAZIONI ISPIRATE
DAI SUOI INSEGNAMENTI

Dopo gli anni formativi, La Penna ampliò i suoi orizzonti accademici diventando lettore di italiano a Rennes e, successivamente, docente universitario nelle prestigiose aule di Firenze e Pisa.
Fu proprio alla Scuola Normale Superiore di Pisa che nel 1964 gli venne affidata la cattedra di Filologia latina, segnando l’inizio di un’epoca di rinomata influenza nel campo.

EREDITIAMO IL SUO PENSIERO

Il contributo di La Penna alla filologia e alla critica letteraria è monumentale. La sua opera spazia dall’analisi dettagliata di figure come Properzio, Sallustio e Orazio, fino alla riflessione sulle dinamiche culturali e politiche dell’antica Roma. I suoi libri, come “Sallustio e la ‘rivoluzione romana'” e “Politica e cultura in Roma antica e nella tradizione classica moderna”, non sono solo testi accademici, ma finestre aperte su un mondo antico che, attraverso il suo sguardo, diventa vibrante e attuale.

La Penna non ha solo studiato il passato: lo ha reso accessibile e significativo per il presente.
La sua “Prima lezione di letteratura latina” è un esempio di come la sua erudizione abbia saputo coniugare rigore scientifico e capacità divulgativa, rendendo la letteratura latina un patrimonio vivente e stimolante per chiunque desiderasse esplorarla.

HA LASCIATO UN SEGNO INDELEBILE

Con la scomparsa di Antonio La Penna, il mondo accademico e culturale perde una delle sue colonne.
Tuttavia, il lascito dei suoi insegnamenti, delle sue opere e del suo spirito critico continua a vivere, illuminando il cammino di chi, nella letteratura latina e nella cultura dell’antichità, cerca non solo le radici del nostro essere, ma anche l’ispirazione per il futuro. La sua vita, dedicata all’esplorazione e all’interpretazione dei classici, rimarrà un faro per le generazioni future, simbolo di un’intelligenza e di una passione che hanno saputo tracciare strade nella storia della letteratura.

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