Carena, la luce dell’anima in mostra

Carena, la luce dell’anima in mostra

Milano celebra il maestro per i 145 anni dalla nascita

Sino al 29 settembre 2024, le Gallerie d'Italia di Milano ospitano la mostra dedicata a Felice Carena, uno degli artisti più importanti e meno conosciuti del Novecento storico

TECARTISTI.COM – MILANO. Sino al 29 settembre 2024, le Gallerie d’Italia di Milano ospitano la mostra Felice Carena, dedicata a uno degli artisti più importanti e meno conosciuti del Novecento storico.
Curata da Luca Massimo Barbero, Virginia Baradel, Luigi Cavallo ed Elena Pontiggia, l’esposizione commemora i 145 anni dalla nascita del pittore torinese, adottato da Firenze e Venezia.
L’esposizione raccoglie oltre cento opere, molte delle quali provenienti da collezioni pubbliche e private delle città dove Carena visse e lavorò: Torino, Roma, Firenze e Venezia.
Saranno presenti anche inediti sorprendenti.
La carriera di Carena, che attraversa la prima metà del XX secolo, è caratterizzata da sperimentazioni continue, che spaziano dal simbolismo all’espressionismo.
La sua tecnica pittorica è nota per la ricerca luministica e poetica, con un costante dialogo con la tradizione classica e rinascimentale.

Fin dagli inizi, Carena fu influenzato dal luminismo nordico, dai preraffaelliti e dal simbolismo, sviluppando uno stile unico e riconoscibile.

L’isolamento veneziano
e il suo dopoguerra

Le opere esposte mostrano l’evoluzione della sua tecnica, partendo dalla plasticità degli anni Dieci, passando per le composizioni astratte e volumetriche degli anni Venti, come “Gli Apostoli” e “La Pergola,” fino al capolavoro del 1933 “L’estate (L’amaca).”
La mostra include anche i suoi dipinti sacri del Dopoguerra italiano.

Carena si distinse per la sua individualità rispetto agli altri artisti italiani dell’epoca.
Le sue opere “tardi,” dal tono drammatico e splendente, e quelle di forte impatto religioso, come la “Deposizione” del 1939 proveniente dai Musei Vaticani, rinnovano il percorso moderno dell’arte cristiana.

Nel Dopoguerra, Carena si isolò a Venezia, instaurando un rapporto profondo con mecenati come Gilberto Errera e Vittorio Cini.
Dopo aver lasciato l’Accademia di Belle Arti di Firenze nel 1945, si dedicò a temi di natura morta e sacri, come evidenziato dalla serie di disegni della Fondazione Giorgio Cini e dall’eccezionale “Adamo ed Eva,” dai toni terrei ed espressionisti.

Queste opere saranno esposte presso le Gallerie d’Italia di Intesa Sanpaolo a Milano.
La mostra si articola in sei sezioni espositive, ognuna dedicata a un periodo specifico della vita dell’artista: Tra Torino e Roma; Il periodo romano; Tra Roma e Firenze; Teatro; Il ritratto e la natura morta; Dipinti e Disegni Sacri. Ogni sezione mette in luce la spasmodica ricerca di Carena per una luce interna agli oggetti, che non accarezza i corpi ma si sprigiona da essi, diventando essa stessa “forma.”

 Il catalogo della mostra, edito da Edizioni Gallerie d’Italia Skira, include testi dei curatori e una dettagliata biografia di Lorella Giudici.

 

 

 

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