L’arte contro la violenza per il Lithium

L’arte contro la violenza per il Lithium

Ospite italiano l'artista Federico Garibaldi

Per comprendere appieno, bisogna immaginare il profondo disagio emotivo e l'imbarazzo psicologico che si può provare mentre ci si avvia alla prima della Scala di Milano

TECARTISTI.COM – BIENNALE VENEZIA. Per comprendere appieno, bisogna immaginare il profondo disagio emotivo e l’imbarazzo psicologico che si può provare mentre ci si avvia alla prima della Scala.
Non si è sempre protagonisti come si potrebbe pensare, ma talvolta solo oggetti che esprimono potere, benessere, cultura, élite.
Ed ecco, tuttavia, che sul marciapiede all’angolo, ben visibile ma solo a chi desidera vederlo, c’è una mamma con un bambino che chiedono l’elemosina.
 La loro non è una recita.
Lo sguardo, la miseria, la sofferenza scritta nei loro volti non può essere mistificata.
Un pugno nello stomaco che prova chi, dentro di sé, ha ancora qualcosa che secerne emozioni positive.
La sensazione è quella di un fiume di sofferenza, povertà, ferite, imbarazzo, impotenza e dignitosa rabbia repressa, che scorre anche a Venezia in occasione della Sessantesima edizione della Biennale in corso.
Un fiume di orrore che si può scavalcare percorrendo uno dei mille ponti veneziani con indifferenza e vigliaccheria.
Quel bambino e quella mamma, senza un futuro, sono presenti alla Biennale di Venezia nell’esposizione d’arte contro la violenza per il Lithium
Non attraversate dall’altra parte, bagnatevi!

Capolavori d’arte arma
contro la guerra del Litio

La Gervasuti Foundation ospita “Lithium”.
Il Padiglione della Repubblica Democratica del Congo rappresenta testimoni e messaggi socioculturali di importanza universale.
È vivibile anche come un’icona architettonica della Venezia di ieri, avendo assunto oggi le dimensioni di un’installazione che nel suo ventre contiene arte con personaggi del calibro di Aimé Mpane e Federico Garibaldi.
Gli artisti congolesi – spiegano dalla Gervasuti Foundation – stanno attivamente utilizzando le loro opere per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli impatti ambientali e sociali dell’estrazione del litio e promuovere la necessità di un cambiamento.
Hanno sviluppato opere d’arte e collettivi di performance dinamiche utilizzando costumi e maschere realizzati con detriti industriali e apparecchi elettronici scartati per attirare l’attenzione sullo sfruttamento da parte dell’industria mineraria.
Questi artisti affrontano temi contemporanei pressanti, spesso utilizzando tecniche e materiali tradizionali che riflettono il loro patrimonio culturale.

L’italiano Federico Garibaldi
 in loro aiuto con la sua arte

Federico Garibaldi, milanese di adozione, è l’artista selezionato dal Symposium Lithium Unveiled a cura di Area 35 Art Gallery ospite nel Padiglione della Biennale di Venezia.
Il suo apprezzato contributo, curato da Giacomo Marco Valerio, è visibile a tutti già da qualche giorno, ovvero dall’inaugurazione dell’area della Gervasuti Foundation.
Un video interattivo e una foto di Garibaldi arricchiscono la sala della ‘Cappella sconsarcrata’ del Padiglione della Repubblica Democratica del Congo, che trova nell’artista Aimé Mpane una delle sue massime espressioni.
Assieme a lui avrebbero dovuto esporre altri connazionali, altrettanti nomi primari nel mondo artistico internazionale.

Assenti artisti ed opere
del Kongo Astronauts

Il riferimento è a quanti, come Mpane, sono rimasti ‘intrappolati’ nelle complesse e preoccupanti trame politiche che stanno sconvolgendo la vita sociale del Paese. “Otto artisti scelti da James Putnam per rappresentare il Congo sono stati vittime di plagio, minacce e terrorismo.
È un paradosso che i colonialisti che nell’800 perpetrarono genocidi ora schiavizzino attraverso il “Mercato” dell’arte. Gli artisti coinvolti includono – afferma decisamente la Gervasuti Foundation in un comunicato stampa- Aimé Mpane, Eddy Kamuanga Ilunga, Eddy Ekete Mombesa, Jean Katambayi Mukendi, Cédric Sungo Mome, Steve Bondoma, Eléonore Hellio e Michel Ekeba (del collettivo Kongo Astronauts).”.
Tuttavia il loro messaggio dal Padiglione Repubblica Democratica del Congo è lanciato forte e chiaro.

https://youtube.com/shorts/rP8IIIJkbZs?feature=share

 

 

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